Alla casa Armena una mostra ricorda il genocidio
Aprile è il mese in cui viene commemorato il genocidio degli armeni, avvenuto nel 1915, e troppo spesso dimenticato. Anche dalla storia, nonostante abbia causato oltre 1,5 milioni di morti. Alla Casa Armena di Milano si tiene la mostra collettiva “Le cose che Ignoriamo sono in cammino”, curata dalla Ong Human Ingenium (sabato alle 18 il vernissage).
L’augurio che la mostra lancia è che alla consapevolezza dell’infinito male che percorre la Storia si unisca la consapevolezza che la vita continuamente risorge. Le oltre trenta opere esposte – fotografie, dipinti, sculture – si Ispirano libera mente al versi di Daniel Varujan (Perinik 1804 – Cankin 1915), poeta armeno fra le vittime del genocidio. Quando Varujan fu pugnalato a morte, a 31 anni, aveva in ta sca la sua opera Il canto del pane, da cui sono tratti I versi che hanno Ispirato i diversi artisti che partecipano con le loro creazioni: “Che importa se i passeri devastano i tuoi chicchi. Dio al loro posto seminerà delle perle».
La selezione delle opere ha riguardato esclusivamente l’attinenza con il tema proposto, senza limiti d’età né di competenza tecnica. Espongono: Giulia Noe, Giovanna Catelani, Costanza Reda, Federica Mormando, Lucrezia Zaffarano, Marina Mavian, Simonetta Marchesi, Elisa Torlaschi, Rosanna Pellicani, Maria Nicoletti, Matteo Mariani, Lorenzo Mariani, Frida Tirare, Dario Jucker. (…)