Federica Mormando

Psichiatra, psicoterapeuta, giornalista, ha fondato Eurotalent Italia ed Human Ingenium, dedicati all’individuazione e allo sviluppo dell’alto potenziale cognitivo e dei talenti artistici in tutte le età. 

Ha pubblicato “Bambini ad altissimo potenziale intellettivo” e “Altissimo potenziale intellettivo: Strategie didattico-educative e percorsi di sviluppo dall’infanzia all’età adulta”  (Erickson ed.) e, per Kimerik, “Le catene delle stelle”, “Vai qui”, accompagnato da un cd dallo stesso titolo (Classicaviva) di musiche da lei composte,  “Frutti di sole frutti di re” e, primo libro della collana Human Ingenium, “Si/No On/Off”. Infine, per RED, “Bambini e ragazzi ad alto potenziale”.

News e aggiornamento

Augusto Mürer: emozioni scolpite

Falcade, paese nell’Agordino. Regno di incantate Dolomiti e di Augusto Mürer (1922-1985), che ha scolpito le più intense emozioni umane: emozioni direttamente trasferite in legno e bronzo. La guerra, la vita di montagna. E uomini donne animali colti nella verità dei momenti più intensi della vita.

Il sergente cammina nella neve: ne viviamo la determinata assoluta fatica di tutto l’essere. Un passo dopo l’altro: i reduci, l’inesorabile fatica dei passi verso la propria terra, dei piedi straziati negli stracci.

E Hiroshima, Mancinelle…i grandi eventi del mondo tradotti in scultura.

Mürer coglie l’essenza, rende eterno e incontaminato, ma reale e immediato, anche il quotidiano. Ed ecco il pastore, il ragazzo che beve e quello che tiene un uccellino in mano.

Le donne trasmettono emozioni meno drammatiche: la tenera nipotina Sveva, la zingara… come se potessero rappresentare un mondo più rasserenante.

Si può raccontare molto più di questo artista, ma secondo me in un breve articolo è importante scrivere che questo museo vale un viaggio, che conoscere questo artista, il Michelangelo delle Dolomiti, è un’esperienza che resta nella memoria.

Ancora al museo, le opere di Franco Mürer, figlio di Augusto, esprimono un’epoca finora meno segnata da catastrofi mondiali a noi vicine. Potente ritrattista, coglie nelle sue opere la poesia della vita, ne sogna liricamente le voci più pure, come nel dipinto La montagna come fonte di vita.

Vincitore di molti premi internazionali, ha vinto fra l’altro il concorso per le sei formelle destinate alla centesima fontana nei giardini vaticani, che narrano la vita di San Giuseppe.

È suo il medaglione coniato in argento per il premio Giovanni Paolo I e sua la scultura L’arcangelo Michele che si ammira nella collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani

Se Augusto è soprattutto la drammaticità potente, Franco è la voce della speranza. Ma questo secolo non è finito…

Museo Augusto Mürer, Molino di Falcade (Bl), Via Scola 34

Associazione Erma

 

«Riconoscere il genio» La scuola difficile dei ragazzi iperdotati

In viaggio con la psichiatra Federica Mormando e il suo ultimo libro «Bambini e ragazzi ad alto potenziale. Crescere con loro» (edizioni Red), un volume che ci racconta il tema della iperdotazione. Bambini «troppo» intelligenti che però possono avere problemi a scuola e nelle relazioni con i propri compagni. I consigli per genitori e docenti per meglio gestire questo tipo di precocità.

«Gifted» e «Young Sheldon». Oppure, qualche anno fa «Will Hunting-Genio Ribelle». Il cinema ha spesso raccontato la storia di bambini o ragazzi iperdotati, con potenziale cognitivo altissimo e un futuro inevitabilmente brillante. Quanti piccoli geni nascono ogni anno? Le statistiche internazionali distinguono fra soggetti con alto potenziale cognitivo (con quoziente intellettivo dal 120 al 129) e plusdotati, quando il quoziente supera il 130. Questi ultimi sono il 2,5% della popolazione e i primi il 5%.

Ciò che succede, anche a Milano, è che dalle scuole crescono le richieste di accertamento per sospetti disturbi di apprendimento, derivanti da comportamenti non usuali a scuola. E spesso si arriva al test di livello di quoziente intellettivo.

Il problema? Non tutti lo sanno poi leggere. Etichettando, così, i ragazzi in modo sbagliato. Lo racconta nel suo nuovo libro «Bambini e ragazzi ad alto potenziale. Crescere con loro» (edizioni Red), la psichiatra Federica Mormando, che dagli anni ‘80 si occupa di iperdotazione. Quali sono i segnali a cui prestare attenzione? La precocità, il vivo interesse per la lettura: i bambini iperdotati imparano subito a leggere a 2-3 anni. Ma anche una capacità di astrazione precoce (prima dei 6-7 anni), di intuire gli stati d’animo degli altri, la sensibilità alle ingiustizie. Bimbi che a scuola si annoiano e mal sopportano la routine.

Come reagiscono? «I programmi scolastici non coincidono con le età mentali di questi ragazzi. C’è chi finge di non saper leggere per essere come i compagni. E chi, a seconda dell’educazione ricevuta e del carattere, quando annoiato si agita e disturba, oppure si isola o continua a fare domande, e qui sta al docente comprendere se si tratta di curiosità intelligente o di domande poste solo per attirare l’attenzione» sottolinea Mormando. Chi è abituato a capire tutto subito senza studiare, non affronta facilmente le difficoltà. «Quando incontrano qualcosa per cui devono fare uno sforzo, si deprimono perché ritengono di non essere in grado». Un’altalena di emozioni che, coi dovuti consigli, genitori e insegnanti possono imparare a gestire. Per fare qualche esempio: «Festeggiarli, mai rimproverare, gli sbagli, che sono occasione per imparare cose nuove», «non infarcirli di nozioni», evitare i giochi con il cellulare fino almeno a 5-6 anni. Un capitolo è dedicato al tema dell’arricchimento. Spiega che anche una parola semplice come «se…gia» possa aprire un mondo di approfondimenti interessanti e utili. Quanto alle verifiche, «è bene preparare questi bambini per tempo con test aggiuntivi, non identici a quelli della prova proposta a tutta la classe, per i bambini che finiscono prima degli altri. Prove per abituarli allo sforzo di comprendere».

C’è poi il tema di educare alla coscienza, all’etica. «Nel libro abbiamo messo consigli molto pratici per una buona formazione della mente sia in matematica che in scrittura, ma ho posto l’accento sulla formazione della coscienza. L’intelligenza non coincide con il valore dell’etica. Si può essere molto intelligenti e anche molto cattivi» dice Mormando. Il dato più preoccupante di questi tempi? «L’ampia diffusione dei test, somministrati da chi non ha sufficiente esperienza di iperdotazione. Si è diffuso il pregiudizio che questa coincida molto spesso con qualche disturbo della personalità, come l’autismo. Ho visto molte diagnosi sbagliate, tra cui una ragazza, diagnosticata come autistica. Adesso sa di non esserlo».

Articolo di Giovanna Maria Fagnani, tratto dal “Corriere della Sera” del 27 maggio 2024

Bambini e ragazzi super-intelligenti, come coltivare il loro dono (e crescerli felici)

Possono «perdersi» durante il percorso scolastico perché le loro doti non vengono riconosciute o non sono valorizzate, a volte vengono addirittura bollati come problematici. Eppure sono bambini e ragazzi con una marcia in più, con un’intelligenza superiore al normale: per riconoscerli, ma soprattutto per rispondere ai loro bisogni e per favorirne una crescita serena, è in libreria il nuovo libro della psichiatra e psicoterapeuta Federica Mormando, «Bambini e ragazzi ad alto potenziale, crescere con loro. Una guida per i genitori» (Red!).

Riconoscere l’intelligenza speciale

Dalla definizione dei diversi tipi di intelligenza ai test per misurarla, il volume vuole fornire ai genitori gli strumenti per riconoscere l’alto potenziale cognitivo dei propri figli anche al di là del quoziente d’intelligenza perché, come spiega Mormando, «ci sono tipi di intelligenza che i test classici non riescono a misurare e che non per forza sono connessi al QI. Creatività, intuizione, doni artistici sono anch’esse forme di iper-dotazione, in più anche i classici test dell’intelligenza devono essere ben interpretati per avere un reale valore». Ma come si riconosce, allora, un bambino con capacità superiori alla media? «Questi bimbi sono rapidi nell’apprendimento, trovano soluzioni non banali, sono precoci nel pensiero astratto che si può manifestare ben prima dei sei anni – risponde l’esperta -. Spesso poi imparano a leggere già attorno ai tre anni e senza un grande aiuto esterno, tendono a sentirsi più a loro agio con chi è più grande di loro; hanno poi una curiosità intelligente, che non significa chiedere sempre perché ma voler guardare oltre. Un indizio tipico? A scuola si annoiano, perché non ricevono gli stimoli di cui avrebbero bisogno. Così capita che facciano confusione e si distraggano, molti poi preferiscono stare da soli».

I rischi del «dono dell’intelligenza»

Il risultato è che a molti bambini plus-dotati vengono diagnosticate patologie inesistenti, dall’ADHD a sindromi autistiche ad alto funzionamento, che creano ansia a loro e ai genitori. «Purtroppo si confonde spesso la personalità con la malattia, ma questo trasmette ai bambini un’immagine di sé malata, che li danneggia – sottolinea Mormando -. Questi bambini corrono anche altri rischi, se non c’è un giusto approccio ai loro bisogni: alcuni, abituati a capire tutto subito e facilmente, si scoraggiano e abbandonano di fronte a sfide poco più complesse; altri restano sempre in superficie, perché tutto gli appare facile, o al contrario si appassionano a qualcosa che per loro diventa totalizzante. Così non sempre un’intelligenza superiore alla media si associa al successo, a scuola e nella vita». Perché non accada serve formare i genitori, perché possano accompagnare i figli senza ansie e con competenza, amore e pazienza: il libro offre suggerimenti ed esempi che sfatano preconcetti e rafforzano la capacità di formulare giudizi personali e oggettivi. Anche se poi, come conclude Mormando, «molto dovrebbe fare la scuola. Insegnanti preparati dovrebbero e potrebbero offrire spunti che possano risultare interessanti anche a chi è più dotato; inoltre, in alcuni casi, potrebbe essere favorito il “salto” di una o due classi».

Articolo di Elena Meli – Corriere.it

CONVEGNI ED EVENTI

Convegno: La qualità dell’inclusione scolastica e sociale

15 novembre ore 14,30 – PALACONGRESSI – RIMINI (Piano terra – Sala Castello 1) (mappa)

Durante il Convegno “LA QUALITÀ dell’inclusione scolastica e sociale” parlerò dei talenti non misurabili, quelli che non sono misurati e rivelati dal Q.I. Quindi del pensiero creativo, del pensiero intuitivo, dei doni artistici. Di come non soffocarli, benché non sempre si possano individuare. Di come permettere di svilupparli, dall’infanzia all’età adulta.

Ancora Bookcity

16 Novembre 2019, presso Magazzino Musica (MaMu) in Via Soave 3 Milano (mappa)

Anche quest’anno parteciperemo a BOOKCITY, presentando “Frutti di sole frutti di re”, poesie oltre il confine”, edito da Kimerik.

Poesie ispirate all’Armenia, testo armeno a fronte, illustrate da Lucrezia Zaffarano, saranno accompagnate dalla musica: (Ani Martirosyan al piano, Giorgia Natale al flauto, Kim Williams e Federica Mormando all’autoharp) e saranno esposte le illustrazioni.

Scrive Piero Kuciukian nella prefazione:”La poesia di Federica Mormando provoca, mette alla luce ciò che l’Armenia è in me nel profondo, mi aiuta a riscoprire ciò che avevo scoperto molto tempo fa. Mi fa rivivere la nostalgia, il dolore dell’anima che invita al silenzio che urla, al buio che emana la luce”.

L’ingresso è libero.

Conoscete Sister Arousiag?

Definita dal Console Onorario Armeno "la Madre Teresa Armena", Sister Arousiag sta soccorendo i bambini armeni reduci dalla guerra. Lo sforzo è enorme e le risorse sono allo stremo.
Raccogliamo fondi per aiutarla nella sua importante iniziativa.

Il nuovo libro di
Federica Mormando

Perché questo volume? Perché oggi il concetto di Q.I. è abusato e frainteso e con questo testo si intende sfrondarlo dai pregiudizi e dal mal-uso, completandone la definizione con caratteristiche non misurabili e con suggerimenti alle famiglie che riguardano non solo come individuare i doni cognitivi dei figli, ma come interpretarli, che cosa dedurne, come comunicare (oppure no) l’iperdotazione a scuola e come gestire a casa la loro formazione.

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Aperte le iscrizione a "Partire con il piede giusto - 4 seminari per chi si occupa di bambine e bambini da 0 a 6 anni"

Gli incontri si terranno presso la sede di Human Ingenium, via Bonaventura Cavalieri 8 (ultima traversa di via Turati prima di piazza Repubblica), nei giorni 13 e 27 novembre, con orario 10-12 e 13-15.

Lo scopo di questi seminari è dare spunti e informazioni corrette e sperimentate di cui chi si occupa di bambini possa usufruire, fornire mezzi pratici e teorici per accompagnarne la crescita. Saranno presentati materiali e linee guida, e una parte importante sarà dedicata alle esercitazioni

Ogni incontro sarà introdotto dalla dott.ssa Federica Mormando.