Amichemai: un film-viaggio, un viaggio-film. Viaggio di due donne del tutto diverse, all’origine nemiche poi…”I film nascono anche dal divertimento – dice Nichetti – da quando faccio leggere la sceneggiatura a quando giro succedono mille cose, si improvvisa all’interno di un disegno, gli attori danno spunti spontanei, sono doppiamente protagonisti”.
Anche per questo viaggiamo e ci sorprendiamo insieme ad Angela Finocchiaro e Serra Yilmaz, due attrici vere, le cui espressioni parlano più di un discorso.
Due donne, un pik-up, un letto: un film. L’assenza degli effetti speciali che sfregiano la storia rende la storia -storia. Non che manchi la tecnologia, ma non comanda. “Tanta tecnologia diventa un alibi per non avere idee nuove” dice Nichetti. Ed ecco spuntare qua e là due giovani che dai loro telefoni cellulari si inseriscono nella vicenda on the road per mostrare allegramente alcuni momenti della lavorazione sui vari set. E si inserisce qualche spot del marito di Anna che ammicca, un pensiero di lei fatto immagine. Anche il regista compare qua e là, in flash sui momenti della lavorazione: è un film, vedi? Un film fatto per il cinema, non per la televisione.
Non scrivo della trama, perché questo è un film da vedere, non da riassumere. Un film in cui godersi 1500 chilometri in un’ora e mezzo, con colpi di scena inattesi e morbidi: nessuno shock, tutto è fluido, tutto scorre e lascia allo spettatore la dolcezza di una visione possibile e gentile della vita.
pubblicato in origine su Il giornale metropolitano